La Trasparenza: il catalizzatore dell'architettura della rivoluzione industriale
20 ottobre 2023 - Lezione n.6
La trasparenza, quale catalizzatore dell'architettura nell'era della rivoluzione industriale, trova la sua incarnazione più significativa nel Bauhaus di Dessau.
L'epoca moderna si distingue per la sua capacità di trasformare le crisi in opportunità, plasmando un'estetica di rottura e cambiamento. Un confronto tra la prima e la seconda ondata di questa rivoluzione rivelano differenze sostanziali.
RAFFRONTO TRA PRIMA ONDATA E SECONDA ONDATA
PROGRAMMA: celebrativo vs. omnicomprensivo
COSTRUZIONE: struttura - continua vs. puntiforme
IDEA DI CITTÀ: chiusa vs. aperta
ESPRESSIONE: sintetica vs. frammentaria
METODO: tipologico (le attività dentro la forma) vs. a-tipologico (a partire dalle attività)
VISIONE: figurativa vs. Astratta
IGIENE: ombra vs. luce- umido vs. asciutto - rugoso vs. liscio
CATALIZZATORE: prospettiva vs. trasparenza
Innanzitutto, nel "programma", la prima ondata celebra le grandi istituzioni come la chiesa e la famiglia, mentre la seconda ondata adotta un approccio omnicomprensivo, creando edifici per l'attività umana in linea con il nuovo paradigma industriale. La costruzione stessa passa da una struttura continua a una puntiforme, sottolineando la trasformazione radicale delle forme architettoniche.
L'idea di città subisce un cambiamento da chiusa a aperta, abbandonando le massicce mura difensive ed economiche del passato in favore di un ambiente più libero. Anche l'espressione artistica segue questa tendenza, passando da un approccio sintetico e lineare a uno frammentario e libero.
Il metodo architettonico si sposta da una tipologia fissa a un approccio a-tipologico, in cui le funzioni multiple coesistono nello stesso edificio. La visione figurativa della prima ondata cede il passo a una visione astratta nella seconda, dove gli elementi sono liberi da definizioni precise.
In termini di igiene urbana, la prima ondata si occupa di questioni come ombra e umidità, mentre la seconda adotta un approccio più luminoso, asciutto e liscio, integrando boulevard per introdurre luce e verde nella trama urbana.
Il catalizzatore di tale cambiamento radicale durante la seconda ondata è la trasparenza. Mentre la prospettiva fu il motore del Rinascimento, la trasparenza definisce l'estetica architettonica industriale della seconda ondata. Finestre diventano il simbolo di questa nuova era, in cui l'interno ed esterno trovano una corrispondenza oggettiva attraverso la trasparenza, segnando una rivoluzione nell'approccio all'architettura.
Il Bauhaus - Il cambiamento di paradigma
Bauhaus è una scuola di arti e mestieri, però legata al mondo tedesco in cui c’erano varie organizzazioni per lo sviluppo di arti e mestieri. Nasce attorno 1910 e si crea un edificio molto bello, nella cittadina di Weimar, famosa anche per Kant. L’edificio lo progetta l’architetto Val de Velde, che fa parte dell’art nouveau.
Dopo la guerra, Van de Velde, muore e prende la direzione Walter Gropius. Mette a fuoco, in un paio di anni, una questione centrale: questa scuola deve essere indirizzata ad una produzione industriale. Prima aveva una connotazione decorativa e artigianale, successivamente con Gropius entra nell’industria. La scuola è quindi una cucina di prodotti che ragionano per produzione industriale.
Chiama ad insegnare ai vari laboratori e corsi teorici, il top degli artisti internazionali; ad esempio, arriva Kandisky, Molinari…chiama delle personalità spiccate ad insegnare a questa scuola.
Essendo una scuola di arti e mestieri, ci sono corsi teorici ma il vero cuore della scuola sono i laboratori (tessitura, metallurgia, arte e cinema…) nella scuola sono attratti i giovani da tutto il mondo.
Gli anni 1920 sono anni di scatto dopo la guerra, la musica, il ballo, il look. Si crea una forte cultura alternativa all’interno del Bauhaus, dove ci sta il teatro, dove si vive, si mangia…i professori vivono al Bauhaus insieme ai studenti. Nel 1924 scoppia la crisi, l’ambiente culturale e sociale della cittadina di Weimar, non ama gli scapestrati della scuola e fisicamente li cacciano da Weimar.
Il nuovo edificio della Bauhaus si attanaglia perfettamente a questa formula “la modernità trasforma la crisi in valore e determina un estetica di rottura e di cambiamento”.
In un tempo breve, si organizza l’esodo da Weimar a Dessau (Berlino) in cui Gropius progetta la nuova scuola, in risposta alla modernità a questa crisi.
Prendiamo per esempio Palazzo Farnese e come possiamo facilmente analizzare i cambiamenti di pensiero che il Bauhaus introduce
VISIONE
Figurativa è quando in tutte le componenti può dare riconoscibilità e le possiamo nominare (timpano, finestra, porta, bugnato). Nominate e quindi riconoscibili. Esiste una pittura figurativa, ossia riconoscibile.
Con il Bauhaus arriva un’architettura astratta, non è più nominabile. Non esiste più tetto, è una lastra di copertura. L’idea della finestra, scompare, diventa un nastro.
Il concetto dell’astrazione, parte dall’impressionismo, passando per il cubismo e arrivando all'astrattismo.
È un salto di paradigma, da figurativo ad astratto.
La particolarità del Bauhaus prende tutte le categorie, mentre altre categorie ne hanno prese solo alcune.
IDEA DELLA CITTA'
C’è un ragionamento precedente che in qualche maniera ti dice che in ogni architettura è presente un’idea di città. L’idea di città non è estranea all’architettura.
Idea della città di palazzo farnese è chiusa. L’idea invece della città industriale è aperta, espandibile. Ne deriva che il palazzo del Bauhaus è aperto. La città della prima ondata è fatta sul modello dell’isolato. La città medievale si costruisce all’interno dell’isolato.
COSTRUZIONE
La prima ondata è lapidea, dalle fondazioni alla copertura, le luci sono ottimizzate a cupola con un sistema di conci a compressione. La costruzione della seconda ondata è CONTINUA, è sempre continua dalla fondazione ai muri, ai sistemi di volte alle copertura (tipo la piramide)
Nell’ondata del Bauhaus è discontinua, perché si basa da sistemi per punti connessi da travi, che creano l’idea di discontinuità (o puntiforme). Questa costruzione della costruzione da continua a puntiforme ha diverse innovazioni, ad esempio la pianta libera.
ESPRESSIONE
Hai qualcosa sintetizzabile. Nella seconda ondata la parola sintetica non vale piu. Nell’edificio del bauhaus si parla per frammenti. Il problema della frammentarietà deriva da un mondo mutato. Negli anni 20 siamo nell’epoca delle macchine, delle ferrovie in alto, delle metropolitane in basso, che muta continuamente.
Il frammento diventa un valore. Quello che prima era un valore, la sinteticità, ora è la frammentazione.
Ognuno diventa un nuovo valore.
METODO
Nella prima ondata c’era il metodo che alla sua base aveva la tipologia edilizia; aveva al suo interno dei parametri, che potevano essere modificati, ma non stravolti. Ad esempio, la chiesa, era a pianta centrale. La puoi fare piu grande, piu piccola, ma la forma è la medesima.
Il metodo era quello di aderire ad un modello tipologico, e inserire le funzioni dove caso per caso venivano aggiustate. La base del metodo è questa, la forma primaria viene adattata, rimanendo dello stesso schema.
Dopodichè c’è il lavoro sulla forma architettonica, che è sostanzialmente separato. Gli schemi distributivi si evolvono ma molto lentamente.
Il processo del bauhaus è esattamente l’opposto, è atipologico. In quest’organizzazione, in fondo non c’è nulla che possa richiamare un discorso di una forma generale all’interno delle quali cadono delle funzioni.
Gropius invece lo modifica come un processo industriale, non esiste una forma primaria dove calare le funzione ma al contrario ottimizza ogni parte dell’edificio.
Una volta capite funzioni, usi e dimensioni, stabilisco come si connettono tra di loro.
Il processo è inverso. La prima ondata ha lo stampo e dentro ci mettono le funzioni, nella seconda ondata, abbiamo le funzioni e ci mettono poi lo stampo.
PROGRAMMA
L’idea della prima ondata è legato all’idea del “celebrativo”, ossia alla celebrazione della religione e poi del potere. I grandi palazzi potenti, feudatari, dei borghesi. L’architettura era confinata dentro la sfera aulica della celebrazione. Quando affrontiamo il Bauhaus il programma è onnicomprensivo; parlando di Morris, delle Arts and Craft, l’architettura prende tutto come scala e prende programmi che prima non facevano parte dell’architettura, tipo il tema della casa operaia, per tutti. Non era minimamente pensabile prima.
Il tema delle fabbriche, delle industrie ecce cc.
Il programma stesso ha tautologicamente il programma industriale al suo interno. Non è una celebrazione del potere ma tutt’altro processo. È un’architettura pensata per il nuovo mondo industrializzato.
IGENE
nell’ondata dell’industrializzazione, la portano in primo piano; abbiamo le luci, basta finestre piccole, tutto diventa liscio e pulito, diversamente da altre costruzioni del passato rugose, porose. Il linoleum lascia il posto alle “mattonelle” di cotto, una superficie liscia, continua.
L’umidità lascia il posto all’asciutto. Con il pilotis ad esempio si sopraeleva l’edificio e si evita l’umidità.
Quindi nella seconda ondata, l’igiene viene messa al primo posto.
CATALIZZATORE
Facciamo un passo indietro con la frase “la modernità trasforma la crisi in valore e determina una estetica di rottura e cambiamento”. Ma cos’è l’estetica? È un settore della filosofia che riguarda le modalità dell’arte e della conoscenza artistica. Si insegna all’università, dentro ai corsi di filosofia. Lo stesso Kant scrisse un libro sull’estetica. Le modalità del pensiero artistico sono molto diverse dalle modalità del processo scientifico o di altre forme di organizzazione delle forme umane, ad esempio nel mondo delle leggi, delle economie. L’arte funziona diversamente. Il settore della filosofia che studia questa branchia si chiama estetica.
Perche non stile o linguaggio? Perché implicitamente vuol dire che la maniera di conoscere attraverso l’arte è una maniera non lineare;l’arte non funziona come una sommatoria di numeri come la matematica o la geometria, ma funziona per salti, con nuove combinazioni, che rendono irreale osservabile al variare dell’artista. Quando la modernità accetta la crisi come valore e non si ritrae in se stessa, ma cerca di guardare avanti, nasce un nuovo sguardo verso un nuovo mondo. Non è solo stile o linguaggio, ma di più.
Questa modalità particolare di conoscere l’arte, non funziona per sommatoria ma per salto sintetico, una componente che rimette insieme le cose, non come la matematica.
Ritornando al Bauhaus, anche se tutti questi aspetti sono completamente diversi, c’è bisogno di un catalizzatore, per miscelare tutto. Una buona metafora è la pizza. Ci sono ingredienti. La particolare composizione degli ingredienti, ha fatto nascere la pizza. Ma l’elemento catalizzatore è il lievito. Senza questo pezzettino di pasta andata a male, non nascerà mai la pizza.
Di norma il catalizzatore appartiene alla sfera estetica perché è un elemento che rimette tutte le cose.
L’elemento catalizzatore di tutto il Bauhaus è la trasparenza, ma non in senso stretto del materiale, ossia il vetro.
La finestra rinascimentale inquadra la visione prospettica dell’esterno. Le finestre a nastro, sono l’antitesi dell’idea della finestra. Sostituiscono all’idea di un quadro a stampo, la sequenza filmica. È come se fosse un nastro cinematografico.