La lunga crisi dell'Ottocento:

ricerche e innovazioni tra architettura ingegneria e arte


18 ottobre 2023  - Lezione n.5

Il lungo periodo di crisi nell'Ottocento ha rappresentato un terreno fertile per ricerche e innovazioni che hanno permeato i domini dell'architettura, dell'ingegneria e dell'arte. La transizione verso un nuovo paradigma in architettura, tuttavia, ha richiesto notevole tempo e si è delineata solo con l'avvento tardivo della Rivoluzione Industriale, un momento cruciale che ha segnato un cambiamento epocale in questo ambito.

L'inizio della Rivoluzione Industriale, caratterizzato dalla scoperta della macchina a vapore e dai suoi primi sviluppi in termini di potenza motrice, ha innescato un periodo di circa 130 anni prima che l'architettura potesse sperimentare appieno i riflessi tangibili di questa rivoluzione. L'urbanizzazione massiccia, con la migrazione significativa delle persone verso le città e l'ingresso dei contadini nelle fabbriche, è stata solo una delle manifestazioni di questa trasformazione che ha coinvolto ogni aspetto della società dell'epoca, dall'arte all'architettura.

L'architettura ha gradualmente iniziato a forgiare una nuova identità grazie all'influenza di architetti rivoluzionari francesi, come Boulay e Ledoux, che hanno abbracciato un approccio geometrico rigoroso e respinto la "pomposità barocca". L'istituzione dei primi politecnici in Francia ha segnato un passo significativo nella formazione di scuole tecniche per architetti e ingegneri, professioni ancora in via di definizione a quel tempo. Concetti innovativi come lo studio dell'architettura per tipi hanno cominciato a emergere attraverso il pensiero di figure come Doulin.

L'avvento delle locomotive e delle macchine a vapore ha richiesto la costruzione di infrastrutture su larga scala, inclusi nuovi viadotti e ponti, che hanno introdotto l'impiego rivoluzionario di materiali come l'acciaio e il cemento. Nel contesto urbano, l'architetto Haussmann ha teorizzato un nuovo concetto di paesaggio urbano a Parigi, unendo arte e urbanizzazione in un'unica visione. Questo ha influenzato anche i pittori impressionisti, come Cézanne, che ha affrontato le contraddizioni attraverso un processo analitico e la composizione per parti, anticipando concetti che avrebbero successivamente caratterizzato il Cubismo di Picasso.

In parallelo, nel contesto internazionale, i Preraffaelliti hanno celebrato il Medioevo con idee anti-meccanicistiche, influenzando le prospettive di William Morris sull'"architettura dell'insieme", poi incorporata nel movimento Bauhaus. In Italia, questo stile fu denominato "Stile Liberty", mentre in Francia prese il nome di "Art Nouveau". Questa straordinaria intersezione di influenze e movimenti artistici ha contribuito a definire l'architettura del XIX secolo in tutta la sua complessità e diversità.

Crisi

La crisi del cambiamento è profonda tanto quanto quella che ha visto la nascita del modello industriale agli albori del XIX secolo e ha rappresentato una rivoluzione importantissima della società.

Ai nostri giorni la crisi è connessa all’evento economico in rapporto all’informatica e all’enorme numero di persone addette alla creazione, trasmissione e formalizzazione dell’informazione.

La nostra epoca è di transizione tra il mondo industriale e quello dell’informazione. La società dell’informazione sta cambiando completamente le regole del gioco, compresi quelli dell’architettura.

In questo grande gioco, se nell’epoca industriale la forza propulsiva era l’industria e la macchina, la macchina ora è sostituita dal computer e l’industria è sostituita dai sistemi di informazione.

Anche i grandi ricchi cambiano, non più Ford, Carnegie e Agnelli, ma Bill Gates, Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Google). La nostra terza ondata (quella informatica) affronta le crisi nuove dovute all’emergere nel mondo dell’informazione in tutte le sue componenti economiche, politiche, sociali, architettoniche e urbanistiche.

Se il cambiamento dalla società industriale alla società informatizzata determina crisi, dall’altra parte l’informatizzazione offre immense opportunità e diventa fondamentale per trovare soluzioni e risposte.

Un gran numero di attività umane, dalla biologia alla fisica alla medicina, non può fare a meno dell’informatica ed è ormai appurato che anche l’architettura ora ne è coinvolta attivamente.

Quali sono le crisi che si generano dal passaggio dal mondo industriale al mondo informatico? La prima è quella delle cosiddette brown areas (aree dismesse) che offrono un campo fondamentale di opportunità sulla ricerca basata sulle caratteristiche vitali di questi luoghi contemporanei.

La seconda crisi ruota attorno al concetto di paesaggio, come ricerca architettonica contemporanea che rimette in gioco le relazioni tra natura e architettura, con un occhio alla sostenibilità e l’uso consapevole delle risorse.

La terza crisi ha a che vedere sul ruolo della comunicazione; l’informazione e la comunicazione nella società post-industriale.

Una quarta crisi ha a che vedere con l’emergere di una concezione di spazio; questo argomento è complesso e ha che vedere con il tempo.

La quinta crisi riunisce le prime quattro in un’unica crisi, è quella estetica.

Come cambiano le modalità della comunicazione nella società dell’informazione? È una società supersimbolica anche per quanto riguarda l’architettura?